La Statue

 

I primi simulacri portati in processione nella nostra città furono, con grande probabilità, proprio quelli dell’antica Arciconfraternita di S.Stefano dal “sacco rosso”; in precedenza le processioni del SS: Sacramento o quelle di partecipazione ai riti penitenziali non prevedevano la conduzione di statue.

Le statue dell’Arciconfraternita della Morte dal “sacco nero” che si portano in giro per la città il Venerdì di Passione ed il Sabato Santo sono tutte di epoca recente, moderne e di stile contemporaneo: opere del concittadino scultore Giulio Cozzoli (1882-1957), ad eccezione del viso della “Pietà” di ignoto autore, plasmate in cartapesta e modellate con senso artistico non comune.

 

Ecco l’elenco delle Statue dell’Arciconfraternita della Morte:

 

B.V. Addolorata (1957)

Donazione dei coniugi Sergio e Antonietta Magarelli nel 1958.

 

S.Pietro

L’Apostolo che negò per ben tre volte.

I portatori appartengono alla Confraternita dell’Assunta. La statua fu acquistata nel 1948 con le olbazioni dell’Arciconfraternita della Morte, a cura delle amministrazioni formate dai sigg. Luigi Sallustio, Saverio De Felice e Giacomo Ragno (1942-1946) e dal prof. Giovanni De Robertis, prof. Michele Panunzio e rag. Corrado Sallustio (1947-1948).

 

La Veronica

Spaventata, mostra il miracolo del “sudario”.

I portatori appartengono alla Confraternita del Carmine. La statua fu ordinata dal Presidente dell’Arciconfraternita della Morte sig. Pietro Gadaleta (1906) ed eseguita durante il priorato del sig. Giuseppe Carabellese (1907-1908).

 

Maria di Cleofe

Rassegnata, raccoglie le Sante relique della Passione.

I portatori appartengono alla Confraternita del Purificazione. La statua fu modellata a spese dell’Arciconfraternita della Morte presieduta dal sig. Nicola Jannone (1924-1925).

 

Maria Salomè

Sbigottita e costernata reca fra le mani il vaso contenente gli unguenti per la sepoltura.

I portatori appartengono alla Confraternita di Loreto. La statua fu acquistata nel 1953 con il contributo del sig. Vitonofrio Binetti.

 

S. Maria Maddalena

Redenta dall’amore di Gesù divenne sua discepola.

I portatori appartengono alla Confraternita della Concezione. La statua venne donata all’Amministrazione della Morte il 1956 dai coniugi Leonardo De Nichilo e Consiglia Carabellese.

 

S. Giovanni

Affranto, guarda verso il cielo e sembra invocare la divina clemenza.

I portatori appartengono alla Confraternita di S. Antonio. La statua venne modellata con le oblazioni volontarie raccolte tra i confratelli della Morte sotto il priorato del cav. Giuseppe Peruzzi, sigg. Michele Sallustio, Saverio De Palma, Vito Binetti e Giovanni Abbattista (1926-1930).

 

Il gruppo della “Pietà”

L’espressivo e doloroso sguardo della Vergine è rivolto al figlio esanime che reca sulle ginocchia.

I portatori appartengono all’Arciconfraternita della Morte dal “sacco nero”. L’iconografia cristiana rappresenta la Madonna che tiene in grembo il figlio morto, dopo la deposizione della Croce.

La Pietà fu ritoccata dal Cozzoli solo nel viso mentre il Cristo, che la Madonna ha sulle ginocchia, fu rifatto nel 1908).